fine settimana tempo di resoconti
complessivamente da inizio anno + 199.412,05 euros netti ovvero + 36,93% rispetto al capitale capitale impegnato (540.000 euros).
un anno fa di questi tempi iniziava l'ultima pesante correzione (oltre 1000 punti in un mese esatto: 28.10/28.11) prima di marzo/giugno u.s. in settimana c'è stato un tentativo di rompere al ribasso la congestione iniziata con il gap di inizio settembre u.s. ma siamo stati respinti dopo aver chiuso il gap stesso.
i dati della prossima cinquina (ism e occupazionale) dovrebbe dare la stura a questa situazione; usiamo il condizionale perchè è ormai evidente che questa sospensione è frutto anche e soprattutto di attesa per le elezioni usa del 6 p.v.
il 18/19 ottobre u.s. si è tenuto l'expo del trading on line. tra i lavori presentati ce n'è uno che potrebbe interessare. alcuni dati di pregio che abbiamo cercato di estrapolare al volo
- meno di 1/5 del valore del nostro mercato è detenuto da italiani e poco più di 1/3 da stranieri
- quasi 1/3 dei conti è composta da liquidità
- 1/5 del valore finanziario dei conti è composto da azioni ma di questo solo 1,7% e l'1% sono rappresentative rispettivamente di azioni quotate e di azioni estere
- il 4% c.a. di chi ha un c/c investe in azioni (in realtà l'affermazione non è pienamente provata ma non è questa la sede per motivarla) e rappresenta il 14% degli investitori. la slide n.11 è a nostro modo di vedere la più significativa
- il 70% dei detentori di azioni considera l'attuale situazione economica almeno soddisfacente contro il solo 32% degli investitore nel complesso!!! a voi le valutazioni, non certamente difficili di chi sono i possibili detentori di azioni
- il 78% di questi ultimi risiede al nord e ha un titolo di diploma superiore (72%), è maschio per l'85%, ha almeno 55 anni (57%) ma è pensionato solo il 29%, è questo spiega perchè il 41% è inserito in un nucleo famigliare di 2 persone perché il 42% sia monoreddito (pensione del maschio)
- solo il 18% detiene azioni estere, di questi il 4% (così par di capire) detiene solo azioni estere.
- non amano i prodotti postali a differenza del resto degli investitori ma uno su due si rivolge al risparmio gestito (vds punto 6 composizione gruppo!!) e 4 su 10 investe ancora (!!) in fondi comuni (e infatti solo il 55% dichiara, ripetiamo dichiara, di ritenersi almeno abbastanza competente)
- solo l'11% delle transazioni avviene on line, 3 volte tanto attraverso i canali tradizionali.

- solo l'8% dei c/c è un c/c on line (!!il 60% delle famiglie però ha una connessione internet!!) di questi l'1,8% fa trading on line (sarebbe utile sapere che rapporto c'è tra possesso di carta di credito e c/c on line)
- interessante notare che quasi metà (il 46%) dei trader on line risiede nel nord ovest italiano dove si alloca la milen con la sua borsetta, mentre a prescindere dalla latitudine il mestiere si presenta come un privé per soli maschi (94%) che più invecchiano e più tradano via etere (oltre 1/3 del totale ha almeno 54 anni)
- solo il 28% dichiara un esperienza precedente al 2001 (10 anni) ma è un esperienza che determina due sostanziali differenze tra i day trader che dichiarano tale esperienza per il 35% e hanno tradato in derivati per il 54% e i trader attivi ma non forsennati che si fermano al 17% e tradano il derivato solo per il 32%.
- complessivamente però quasi metà dei tol (45%) trada anche il derivato (quanto sia copertura e quanto speculazione pura non è dato sapere). il 43 dei day trader trada su indici da cui sono completamente assenti quelli americani il che ci pare alquanto improbabile (limite di questo studio).
- 4 ptf su 5 sono stato usate per l'acquisto di azioni ma solo 1/4 son estere (veramente poche rispetto a quel 18% del punto 7)e prevalentemente americane
- il forex viene praticato da meno del 10% dei trader on line e di questi oltre 2/3 sono day trader. un altro 6% pratica il derivato monetario ovvero 1 day trader su 5
- le motivazioni che spingono verso il derivato sono comune a tutti i trader on line e sono un guadagno (e la perdita?) elevato con un capitale limitato. molto bassa invece la funzione primaria del derivato ovvero la copertura che interessa a meno di 1/5 del gruppo
- la liquidità del mercato è un criterio di scelta valutato da almeno metà di chi trada on line il derivato. il dato fa un specie se pensiamo che buona parte di questa operatività è ristretta al mercato italiano (!!)
- oltre il 40% degli scambi realizzati on line interessa il derivato (vds slide 64!!!!) il quale continua a crescere contro l'azionario che è ancora ben distante dal 2008 (il 2009 è stato un anno di acquisto forsennato e non va conteggiato)
- se al punto 4 avevamo segnalato un limite, ecco la riparazione. da notare lo crescita del derivato italiano e ue a scapito dell'equity italiana/usa e del derivato usa


per completezza vi segnalo questo paper sintetico in tema di diversa allocazione di risorse finanziarie da parte del consumatore medio giapponese, europeo e americano. quest'ultimo la fa da padrone sul piano dell'investimento borsistico con percentuali più che doppie rispetto alle nostre per non parlare di quelle giapponesi ove il core plan di un ptf ordinario è fondamentalmente il deposito bancario (vds chart 2). i motivi di questo netta divisione sono triti e ritriti ma è bene ricordare che il consumatore medio americano mangia (ma soprattutto mangiava) quotidianamente attraverso l'extra profitto di borsa. se il consumatore nipponico avesse fatto lo stesso probabilmente sarebbe fallito da un pezzo visto i corsi azionari locali degli ultimi 20 anni.
in tempi in cui non è dignitoso parlare con soggetti che sfruttano sedi fiscalmente vantaggiose locate nei caraibi vi segnaliamo un interessante lavoro (1 versione italiana) di una llp con sede in un distretto di londra (se ci andate non potete non andare all'orto botanico che si trova proprio in quella zona di londra) già più volte citata in questo blog. leggetela perchè molto istruttiva e se l'argomento vi piace non mancate di leggere il primo e il terzo link interni. il primo è diventato di recente un must reading, una sorta di stele di rosetta per diventare un savvy investor. il terzo vi renderà più chiaro il rapporto tra questi lavori e la disamina appena fatta sui dati forniti da borsa italia.
ricordiamoci questi due termini, managed futures. per ora sono strumenti di nicchia utilizzati in gestioni patrimoniale di valore medio alto (5 milioni in su) ma sono destinati a diventare qualcosa di potabile anche alla massa meno facoltosa con tutte le conseguenze del caso.
leggete mi raccomando.
la tobin tax. avrei voluto scrivere qualcosa già nel post precedente ma ero in fuga. il 2012 ha visto due importanti novità fiscale per l'investitore italiano
- il capital gain è aumentato del 60% passando dal 12,5% al 20%. come abbiamo più volte scritto era un aumento dovuto e moralmente equo ma la tempistica è stata disarmante. alla gradualità si è preferito un dannoso populismo che ha pervaso anche l'ultima finanziaria
- il superamento del bollo titoli fisso con un bollo proporzionale pari al 0,1% della giacenza per il 2012 che diventerà 0,15% e senza limite fra poco più di due mesi.
calandoci nella nostra situazione personale a far data all'5 settembre u.s. (ultimo settimanale con c.g. positivo) avevamo già pagato c.a. 68.000 € di c.g contro i 43.000 € della tassazione precedente con un guadagno per le casse statali di 25.000 €. a questi vanno aggiunti altri 1200 € di bollo che dal prossimo anno sono destinati a diventare un n*0,15% senza limite come scritto. complessivamente al momento abbiamo dato allo stato c.a. 26.500 € in più rispetto al 2011.
con la tobin tax la situazione diventerà ancora più gravosa e lo sarà ancor di più se applicata nella versione italiana.
su corriereconomia di lunedì u.s. c'era un interessante intervento di bragantini il quale riferiva di una proposta ue con aliquota sul derivato allo 0,01% con esclusione delle operazioni intraday.
nel ddl di stabilità (ex legge finanziaria) 2013 all'art 12 comma 18 e seguenti si parla indifferentemente di equity e derivato tassati al 0,05%. differenza insostenibile come rimarcato pochi giorni fa anche dal presidente della consob.
ai valori nominali attuali sul fdax si parla di una differenza (tra le due normative) di c.a. 1.150 euros ad operazione con un minimo di 290 euros a un massimo di 1450 euros!!!
se l'obbiettivo è tagliare l'80% del derivato italiano, come emerge dai lavoratori preparatori, con la versione contenuta nella finanziaria quasi certamente ci riusciranno in ragione dei dati commentati in precedenza.
così facendo però questo governo di tecnici conferma ancora una volta di mancare di collante con la realtà e questo sta diventando un fattore molto pericoloso perchè, che che ne dica o possa pensare il polulino che si muove a bandierina guidato da pagliacci estemporanei, anche la finanza è un settore industriale e come tale giustamente va regimentato ma questo deve avvenire con raziocinio senza per forza di cosa voler dilapidare un patrimonio di risorse umane (si parla di migliaia di licenziamenti) e di conoscenza a tutto vantaggio di paesi che già vivono di finanza (vds la uk) e che guardano a questo momento come ad un succulenta occasione per depredarci ulteriormente nell'immediato e nel futuro.
che cosa faremo noi non lo sappiamo ancora ma stiamo già facendo delle proiezioni sui targets standard annuali per capire se e come l'attuale intraday potrà essere praticato o se dovremo passare ad un metodo necessariamente multiday.
potrebbe anche essere l'occasione per mettere veramente fine a questa bella esperienza e cercare qualche altro vizio da coltivare oppure per accettare la proposta datata ma sempre valida di emigrare, in senso operativo, in luoghi governati in modo più realistico.
vedremo.
come già scritto ad ottobre ci saremo presi una pausa e, dopo questo post che ci ha tenuti impegnati quasi una settimana, ci vuole proprio. un anno fa di questi tempi ci stavamo preparando per tornare a watamu. quest'anno per ovvi motivi non si può fare ma saremo comunque in viaggio perchè c'è da presentare il nostro federico, povero, ai parenti sparsi tra milano e bologna dove domenica ci raggiungerà anche il soc con il resto della tribù.
al ritorno ci aspettano due importanti appuntamenti importanti oltre confine, tempo e volontà permettendo nel secondo saremo accompagnati da tutta la tribù.
chiudo lasciando nel commento interno valori utili per il prossimo settimanale.
ci risentiamo il 6 novembre p.v. e mi raccomando firmate e fate circolare